martedì 14 agosto 2012

TORNARE A CASA


10 – AGO – 08 8:50
Le case erano nove! Nell’estate del 1988 ho abitato un mese in viale monza mentre lavoravo per un’agenzia di pubblicità. La sera camminavo in corso Buenos Aires, lassù in Loreto diecimila lampadine m’incantavano; amaro Ramazzotti, Milano da bere.
10 – AGO – 08 12:39
L’inverno del 1989 non ha avuto un giorno di pioggia. Fiorella Mannoia cantava: La solitudine porta così lontano.. Avevo un motorino verde ramarro, mentre guardavo il cielo blu ionosfera pensavo: dov’è la famosa nebbia di Milano?
10 – AGO -08 13:26
C’erano due stanze grandi e una cucina. Così decidemmo di lavorare in una e dormire tutti tre nell’altra. Quando inizia un nuovo decennio ti chiedi come passerà alla storia quello passato.Ci volevano quarantacinque minuti da Mac Mahon a Cinque Giornate, io guardavo Milano, dal finestrino.
10 – AGO – 08 13:58
Nel 1992 è nevicato il 25 aprile. Sono andato al Castello Sforzesco e ho scattato un rullino in bianco e nero. Nel pomeriggio il caldo ha sciolto tutto, quando sono tornato a casa ho trovato una lettera: i documenti per il suo rinvio sono risultati non idonei, si presenti alla caserma… Il 15 settembre alle ore 8.
10 – AGO – 08 15:33
Nel 1993 eravamo sempre in tre, ma gli altri due erano stranieri e la casa era molto più piccola. Quella zona si meritava il nome che faceva di un quartiere una realtà provinciale delimitata dalla ferrovia a sud e da grandi viali a nord. Milano dentro Milano.
10 – AGO – 08 23:45
Alla fine del 1994 mi sono trasferito in una casa in viale Jenner. Mentre giacevo malato nel mio letto al quarto piano sentivo il fiume di auto che scorreva nel grigio cemento. Chi poteva aver reso possibile quella Milano?
11 – AGO – 08 8:18
In primavera i campi trasmutavano dal verde al giallo. Dalla nostra scatola con terrazza di cinquanta metri quadri potevi vedere il campanile di Chiaravalle. Nel 1995 questi parallelepipedi costruiti dieci anni prima parlavano cento lingue diverse, senza capirsi. Non c’è cosa peggiore di vedere i campi da un palazzo di otto piani.
11 – AGO – 08 8:39
La guardia medica è arrivata che erano quasi le due di notte. Avevo un gran dolore allo stomaco. La casa piena di scatoloni, la mia vita dentro il cartone, un’altra volta. Quando ho finito di sistemare tutto nel mio nuovo ampio monolocale ringhierato mi sono seduto sul letto, ho guardato tutti i miei libri, osservato ogni dettaglio, e adesso? Fuori, autunno 1996 contesto vecchia Milano vista Naviglio.
11 – AGO – 08 11:58
Mentre staccavo il Leonardo bianco dagli angoli arrotondati, design Giugiaro, marchiato Sip, mi sono chiesto  chi sarebbe andato il mio 0289408952. Una nuova casa piena di luce dall’altra parte di Milano era il mio destino. Nel dicembre 1997 non sapevo ancora che in spagnolo destino significa arrivo.
11 – AGO – 08 12:43
Dipinte le pareti di bianco, la casa completamente vuota, solo un materasso al centro della camera. A inizio ottobre 2005 pioveva e faceva freddo. Ero cresciuto a Udine in via Brasile, ora andavo ad abitare in Largo Rio de Janeiro a Milano. La solitudine che mi percuoteva il cervello. Sorrisi un attimo prima di perdere i sensi. Se mi concentro, il Brasile lo invento…



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